18/01/14

L'Open Talent Economy produce nuove opportunità di lavoro?

     "What the Open Source model did for software, make it more global, participatory, and innovative, the Open Talent Economy is doing for work". Questa è l'affermazione con cui Andrew Liakopoulos apre la ricerca della Deloitte University in cui si investigano le modifiche create al mercato del lavoro dall'Open Talent Economy.
Lo studio si è soffermato in particolare sulle nuove modalità che le aziende devono attivare per attrarre e trattenere i talenti e contemporaneamente quanto non siano più dilazionabili nuovi modelli di apprendimento.
     L'Open Source Talent è una persona che collabora con altri a creare servizi o prodotti, mettendo in comune le proprie alte competenze, lavorando per lo più in remoto, tramite Internet, senza vincoli o legami esclusivi con le aziende. A volte anche senza compenso economico: sono famosi gli esempi di Linux, Wikipedia, The Document Foundation ecc. Solitamente appartiene a comunità online aperte a chiunque voglia parteciparvi e a chiunque sia alla ricerca del loro talento e delle loro capacità.
Ad es. TopCoder.com è una di queste, una comunità online di sviluppatori di software che si aggregano attorno a progetti lanciati da aziende come Facebook, General Electric o Batch Blue Software ecc. 
Esistono anche aree di "online market place", in cui piattaforme specializzate come Elance.com oppure oDesk.com favoriscono l'incontro tra questi freelance e le imprese, permettendo l'inserimento di CV o la ricerca di professionisti o lanciando competizioni per trovare la miglior soluzione a problemi che un'azienda sta affrontando.
      Questo fenomeno sta raggiungendo numeri ragguardevoli poichè non sempre le aziende vogliono o possono permettersi di assumere in pianta stabile queste figure professionali e perchè spesso queste figure professionali non desiderano lavorare per una sola azienda, preferendo la libertà di muoversi senza vincoli sul mercato, per soddisfare un loro bisogno di libertà, di sfida e di crescita personale.
Negli USA il numero dei lavoratori indipendenti si aggira attorno ai 17 milioni e le previsioni stimano che saranno 65-70 milioni nel 2020, cioè circa il 50% della forza lavoro. Con alcuni settori, ad es. Università e College, in cui la percentuale degli addetti a tempo pieno già ora è scesa attorno al 39%. In Italia i dati non sono facilmente aggregabili, uno studio della CGIL del 2013 stima attorno agli 8 milioni il numero di partite IVA aperte, di cui circa 3,5 milioni di professionisti non regolamentati, con attività individuale.
     I dati e la tendenza a crescere fanno facilmente intuire come anche in Italia nel prossimo futuro questo fenomeno avrà numeri importanti. Creando due situazioni : richiederà nuovi modelli di apprendimento, di collegamento tra studio e lavoro e aprirà nel contempo nuove opportunità, temporanee o definitive, di lavoro. 
     Relativamente al modello formativo, l'Italia è uno dei Paesi, in Europa, fanalino di coda per la capacità di favorire la contemporaneità di studio e lavoro, soprattutto durante le vacanze estive. Questi due momenti vengono per lo più considerati rigidamente separati e sequenziali: un tempo in cui si studia e POI un tempo in cui si lavora. 
Così facendo, i ragazzi al termine degli studi, quando arrivano a lavorare si trovano di fronte un universo sconosciuto. Se l'avessero incontrato prima, avrebbero potuto verificare e comprendere meglio le loro aspirazioni, sperimentato e quindi capito meglio gli aspetti teorico/metodologici imparati a scuola e avrebbero anche rafforzato la loro autostima.
     Del resto già ora la ricerca di lavoro tramite il WEB è una realtà e l'Open Source Economy è un'opportunità.
Con Internet a costo quasi zero, una connessione veloce comunque spesso la si possiede, e con Paypal a no cost,  c'è l'eventualità di sperimentarsi in nuove forme di lavoro, affrontare un mercato, tradurre le proprie passioni in fonte di entrata, espressione di sè. 
QUI' ci sono alcuni esempi di queste nuove possibilità, rivolte ai giovani ma non solo, che vanno dalla possibilità di pubblicare ebook sugli argomenti che meglio si conoscono, sui propri hobby, oppure tesi di laurea, vendita online, partecipare a contest informatici o sviluppo di software ecc. In Internet girano case study famosi come ad es. quell'appassionato di canti gospel che con un sito in cui spiega come anche un profano può sperimentarsi in questa disciplina raggiunge fatturati di parecchie migliaia di US dollari all'anno. Il suo segreto: utilizzare un linguaggio e un metodo non professorale, ma mettersi dalla parte di chi non vuole frequentare il Conservatorio, ma imparare concretamente, in modo semplice e veloce, passo passo affiancato da chi come lui ha la stessa passione ed è partito dallo stesso livello. 
Inoltre Internet fornisce un'altra opportunità: se si parla l'inglese o lo spagnolo o il portoghese allora il mercato raggiunge davvero confini molto estesi.
     Come al solito, i salti di discontinuità, i cambiamenti significativi, offrono pericoli ed anche opportunità, sta ai singoli non delegare a nessuno le soluzioni e assumersi il rischio, il divertimento, la sfida, di provarci.









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