23/05/10

Intervista a un giovane manager


"se non dai il meglio di te, troveranno meglio di te"
Vince Lombardi - coach di football USA

Ultimamente trovo spesso dei giovani ai posti di comando delle PMI in cui opero come consulente. E allora colgo l'opportunità di raccogliere alcuni loro spunti su come vedono la managerialità e l'imprenditorialità, sotto forma di breve intervista. Questa è una di quelle.
SIAT spa, è la società di un imprenditore vulcanico e creativo, Ermes Franceschi, innamorato della sua azienda oltre che della barca, delle figlie e della moglie (non in quest'ordine !) che ha deciso di farsi coprire il fianco organizzativo-manageriale da un giovane ingegnere, Ruggero Clerici, nel ruolo di Direttore Operativo. Siat spa è nata a Milano nel 1947 e si occupa della costruzione di caldaie industriali rivolgendosi a tutti i settori in cui è richiesto l'utilizzo di energia termica sotto forma di vapore, acqua surriscaldata o calda ad es. per industrie alimentari, tessili, farmaceutiche ecc e ha clienti sia in Italia che all'estero.
CLERICI, DI COSA TI OCCUPI IN SIAT spa ?
In Siat mi occupo di tutto ciò che riguarda la parte tecnica necessaria per la realizzazione di una caldaia. Quando viene acquisita una commessa procedo con il calcolo meccanico e termodinamico in modo da trasmettere al disegnatore tutte le informazioni necessarie per l'emissione dei disegni costruttivi necessari in officina o ai fornitori esterni. Dopo la progettazione, seguo tutte le fasi di costruzione, ispezione e collaudo fino alla spedizione al cliente. Infine, con l'aiuto di altri colleghi mi occupo anche della messa in servizio della caldaia presso lo stabilimento in cui viene installata. Naturalmente spetta a me la responsabilità sia del coordinamento delle persone coinvolte e che il prodotto che esce da Siat spa risponda alle specifiche del cliente e ai requisiti di legge.
DA QUANTO RICOPRI QUESTO RUOLO ?
Lavoro qui da circa otto anni; ho iniziato occupandomi della parte di collaudo e certificazione delle caldaie per poi passare gradualmente ad occuparmi della progettazione e al coordinamento
QUAL'E' LA TUA FORMAZIONE SCOLASTICA ?
Abbastanza tipica per chi vuole intraprendere una carriera tecnico manageriale, dopo la maturità scientifica mi sono iscritto ala Politecnico di Milano dove mi sono laureato in ingegneria meccanica
COME HAI DECISO DI INTRAPRENDERE QUESTA STRADA ?
Direi che è stato per caso che ho iniziato a lavorare nel settore della caldareria poichè dopo gli studi è stata la prima occasione di lavoro che mi è capitata coerente con il mio percorso formativo
ALL'INIZIO QUALI SONO STATE LE MAGGIORI DIFFICOLTA' CHE HAI TROVATO ?
La difficoltà maggiore è stata quella di passare dalla realtà della scuola alla realtà del lavoro, prendersi carico delle responsabilità che il proprio operato e le proprie decisioni comportano. Inoltre non è stato facile relazionarsi e coordinare persone più anziane e molto più esperte di me; ho dovuto dimostrare di avere le capacità e le competenze necessarie per poter svolgere gli incarichi che mi venivano affidati. Dopo qualche tempo però sono riuscito ad avere la fiducia delle persone che lavoravano con me e sia la comunicazione che la leadership sono diventate più semplici
COSA TI PIACE DEL TUO RUOLO ?
La possibilità di confrontarmi con tutte le problematiche connesse alla costruzione di una caldaia: la progettazione, il rapporto con il cliente per capire e soddisfare le sue esigenze, la produzione, il collaudo, la certificazione finale.
CHE QUALITA' RACCOMANDI DI SVILUPPARE, A UN GIOVANE CHE VUOLE DIVENTARE MANAGER ?
Un giovane che vuole intraprendere la carriera di manager nell'area tecnica credo che, una volta acquisite le competenze tecniche, debba curare in modo particolare impegno e precisione nel lavoro, capacità di delega, di organizzare le varie fasi di realizzazione del prodotto e infine la capacità di relazionarsi e comunicare con le altre persone (collaboratori, clienti, fornitori ecc)
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Appare trasparente che l'area di risultato che un manager della PMI deve portare, non è semplicemente la gestione operativa o finanziaria o economica. Sulla stessa figura si sommano i temi dell'organizzazione, dello sviluppo dei collaboratori, delle relazioni con i clienti e dell'innovazione.
Il primo livello di management è il primo scalino in cui una persona non deve rispondere alla domanda " Come faccio a realizzare questa iniziativa ?" ma "Quale iniziativa voglio realizzare ? Cosa crea valore ?"
I neolaureati italiani escono dalle facoltà molto preparati a livello tecnico e teorico, ma in generale non hanno avuto possibilità di sviluppare la leadership. Questa caratteristica spesso si forma da giovani attraverso l'esperienza in attività extra-scolastiche come l'impegno sociale, politico, nel volontariato, nello sport, nella musica. E a me pare che questo tipo di pratica oggi sia un po' in ombra, a favore di una più decisa riduzione nel privato.




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